Le bufale sull’economia di Cottarelli: la crisi del 2011-12

Da qualche tempo Carlo Cottarelli ha indossato i panni del “debunker“, cioè colui che dovrebbe smontare le cosiddette “bufale sull’economia” e fare un po’ di pubblicità al suo libro “Pachidermi e pappagalli”.

Per esempio, in una “pillola” che riguarda i fatti del 2011-2012 ecco – secondo lui – le cause dello spread e il conseguente “mirror climbling” per provare a giustificare l’operato di Mario Monti.

« Secondo alcuni la crisi del 2011 fu causata dall’austerità. È una #bufala. La crisi fu causata dall’aumento dello #spread a sua volta causato dai nostri problemi di bassa crescita strutturale e alto debito pubblico. »

Leggiamo il contenuto del video

« La verità ai tempi delle bufale #5

dal libro “Pachidermi e Pappagalli

Il crollo dell’attività economica del 2011-12 fu colpa di Monti.

BUFALA!

Il crollo dell’attività economica nel 2011 fu dovuto all’aumento dello spread.

La stretta fiscale del 2012 fu necessaria per evitare guai peggiori, compresa la perdita di accesso ai mercati.

Un sostegno immediato da parte dell’Europa avrebbe però attenuato l’impatto sul Pil della stretta fiscale. »

In meno di un minuto “Carletto” è riuscito a dire una marea incredibili di stupidaggini, ma prima facciamo un breve riepilogo dei fatti da Maastricht fino al 2011

IL CONTESTO DAL 1992 AL 2011

Dal 1992 al 2008 l’Italia ha fatto ininterrottamente avanzo primario, cioè ha tassato i cittadini più di quanto abbia speso ad eccezione della spesa per interessi sul debito pubblico.

In questo periodo sono stati drenati dall’economia 617 miliardi di euro, valore ricavato dalle serie storiche Istat. Chi è pratico di Excel può scaricare la tavola 12.17 (SEC 95) per verificare il dato, basta andare sul loro sito e seguire le istruizioni sotto.

FONTE: Conto economico consolidato delle Pubbliche amministrazioni: entrate, uscite e saldi – Anni 1980-2010

Nel 2008, anno del crollo della Lehman Brothers, governava Berlusconi con Tremonti ministro dell’economia. Nel 2009 l’Italia interruppe (solo quell’anno) questa serie consecutiva di avanzi primari, facendo un deficit complessivo al 5,2%.

Una manovra meno “coraggiosa” di quella di altri paesi dell’eurozona come Francia, Spagna e Portogallo. Sotto una ricostruzione grafica di chi ha sforato (in rosso) il parametro del 3% dal 2008 al 2017.

La bilancia commerciale italiana era disastrata dall’euro, in quanto una moneta artificialmente sopravvalutata per la nostra economia, mentre è artificialmente sottovalutata per la Germania che aveva accumulato (e accumula anche oggi) un enorme surplus commerciale.

FONTE: OCSE – Trade in goods and services (1999-2019)

Nel 2011 i giornali, le televisioni portano man mano nelle case degli italiani una nuova arma di distruzione di massa: il mai menzionato prima “spread“, ossia il differenziale di rendimento fra i titoli di stato italiani a scadenza decennale (BTP 10Y) e i loro equivalenti tedeschi (Bund 10Y).

La stessa figura di Mario Monti era sconosciuta alla maggior parte degli italiani, particolarmente vergognoso il titolo ad otto colonne de “il sole 24 ore”, uno dei punti più bassi del giornalismo italiano: “FATE PRESTO“. Un titolo per invocare l’arrivo di Monti a Palazzo Chigi.

Facendo un parallelo storico, nel 1991 eravamo la quarta potenza industriale e dopo soli vent’anni dicevano che eravamo l’orlo del fallimento: evidentemente c’è qualcosa che è andato storto.

Fatta questa piccola premessa, vediamo di analizzare le affermazioni di Cottarelli.

BUFALA #1: LA CAUSA DELLO SPREAD

Innanzitutto nel 2011, prima di Monti, la crisi proveniente dagli USA era tutt’altro che assorbita, i due anni precedenti in cui il governo italiano aveva sforato il 3% deficit/Pil avevano solo messo una pezza.

Nel 2010 e nel 2011 il Pil italiano tornò ad avere il segno positivo, rispettivamente +1,7% e +0,6% (ISTAT, foto sotto). Quindi non è chiaro – riferendosi al 2011 – di quale recessione stia parlando Cottarelli.

FONTE: Rapporto annuale Istat 2014 – pag 393

A causare l’impennata del rendimento dei nostri TdS fu la vendita massiccia eseguita da Deutsche Bank, si tratta di cose conosciute sin dal principio. Ad esempio il 28 luglio 2011, il Corriere della Sera scriveva:

« Al netto delle opinioni la notizia riportata mercoledì dal Financial Times, secondo la quale nei primi sei mesi del 2011 Deutsche Bank avrebbe tagliato l’esposizione verso le obbligazioni italiane dell’88% (per un controvalore di circa 7 miliardi di euro) ha sconvolto Romano Prodi. »

L’articolo del Financial Time citato è questo qui (su scenari economici la traduzione)

« Deutsche Bank taglia la sua esposizione netta nel debito pubblico italiano del 88% nei primi sei mesi dell’anno segnalando una drammatica fuga degli investitori dal debito della terza economia dell’eurozona. 

I dati diffusi dal maggior istituto di credito tedesco relativi al secondo trimestre 2011 hanno rivelato che l’esposizione è stata tagliata da 8 miliardi a 997 milioni a Luglio. L’esposizione totale verso i PIIGS è caduta, nello stesso periodo, del 70% per ridursi a 3,7 miliardi. »

Abbiamo visto i giornali, ora andiamo direttamente nella tana del lupo. Dal rapporto Deutsche Bank sul secondo trimestre 2011 a pag 34 del PDF troviamo la seguente tabella

Nella terza riga l’Italia: alla fine del 2010 l’esposizione netta sul debito italiano era di 8 miliardi e 11 milioni di euro, mentre sei mesi dopo (a fine giugno 2011) risultava a poco meno di un miliardo di euro.

Una differenza di 7 miliardi e 15 milioni di euro pari a circa l’88% in meno, come è stato correttamente indicato negli articoli precedenti.

Possibile che Cottarelli non conosca questi fatti? Aspettate! Deutesche Bank (anni 2017-2018) è fra i finanziatori dell’osservatorio CPI, di cui Cottarelli è il direttore. Forse c’è un conflitto di interessi…

FONTE: il sito dell’osservatorio – sezione finanziatori

Altri paesi che accusarono un’impennata dello spread furono Spagna (foto sotto, linea nera) e Ungheria che avevano tutti un rapporto debito/Pil nettamente inferiore a quello italiano. Quindi dire “lo spread fu causato dall’elevato debito pubblico” è palesemente una bufala.

FONTE: Ricostruzione dal sito “Spread Oggi

La stessa Spagna era, prima della recessione mondiale, uno dei paesi che cresceva di più altro che “spread causato da bassa crescita strutturale”. Sotto il rapporto debito/Pil dei principali paesi europei nel 2011.

FONTE: Elaborazione su dati Ameco – General government consolidated gross debt

In generale, quanto ai “problemi di crescita strutturale” imputati all’Italia è perché in UE siamo stati fin troppo bravi a fare i “compiti a casa“, all’inizio dell’articolo vi ho mostrato il dato sull’avanzo primario (tutt’oggi record nell’eurozona).

Altri paesi dell’eurozona, come detto prima, hanno immesso liquidità nell’economia, grazie al piffero che oggi stanno un po’ meglio dell’Italia!

BUFALA #2: L’OPERATO DI MONTI

All’inizio del video Cottarelli vuole provare a dimostrare che Monti non c’entra nulla con la crisi del 2012. Ma subito dopo scrive che la stretta fiscale di quell’anno fu necessaria per evitare “guai peggiori”.

Ma qui c’è una contraddizione: se lo spread, a suo dire, sarebbe causato da una bassa crescita strutturale fare una stretta fiscale (cioè aumentare le tasse) e quindi ridurre ulteriormente la crescita, non comporterebbe un ulteriore aumento dello spread? Ah adesso è chiaro perché lo spread nel luglio 2012 tornò sopra i 500 punti (ironico).

Quanto all’accesso ai mercati, penso sia superfluo sottolineare che uno Stato “normale”, dunque con piena sovranità monetaria, non è ricattabile da iMercati™.

Foto sotto, lo spread italiano (azzurro) a confronto con quello ungherese (nero).

FONTE: Ricostruzione dal sito “Spread Oggi

Vedi appunto la prima citata Ungheria che, con uno spread superiore al nostro, se n’è sbattuta sia dei mercati, sia di Bruxelles.

Proprio in quel periodo stava per entrare in vigore la nuova Costituzione Ungherese, mentre noi la stavamo modificando la nostra sotto il diktat della BCE.

https://youtu.be/LyAcSGuC5zc

Il vero obiettivo del governo Monti, come da lui stesso ammesso sulla CNN (TV americana), è stato quello di distruggere la domanda interna. Vedete la voragine del 2012? O pensate sia colpa del meteorite dei Maya?

FONTE: ISTAT – Conti economici nazionali per settore istituzionale

A cosa è servita la distruzione della domanda interna? A far tornare in attivo la bilancia commerciale, a suon di lacrime e sangue, visto che l’euro non consente ai singoli stati di svalutare la moneta.

Foto sotto, notare in particolare il crollo delle importazioni nel 2012-2013 mentre le esportazioni, sempre nello stesso periodo, rimangono stabili.

FONTE: Istat – Rapporto annuale 2018 (pag 30)

BUFALA #3: GLI AIUTI DALL’EUROPA

Nell’affermazione finale Cottarelli lamenta il ritardo negli “aiuti” dall’Unione Europea.

Si dimentica che nel 2011 le uniche cose che sono arrivate dall’Europa erano i ricatti: uno su tutti la lettera di Trichet e Draghi del 4 agosto 2011, resa nota al pubblico già a fine settembre 2011.

Draghi appena insidiatosi al vertice della BCE, fra i primi provvedimenti manda i suoi emissari a ricattare i nostri parlamentari:

https://youtu.be/vKJMmZP4p38

« se voi non sostenete il governo Monti noi non compriamo i vostri titoli per due mesi e voi andate in fallimento »

Si tratta della testimonianza di Garavaglia (Lega Nord), anche questa nota da anni.

Nel 2016 l’allora ministro della giustizia Orlando (Partito Democratico) si lamentava del ricatto – sempre da parte della BCE – sull’inserimento del pareggio in bilancio in Costituzione.

https://youtu.be/KUfKB_Bastg

Dopo che il governo Monti approvò pareggio in bilancio, MES, fiscal compact, legge Fornero ecc.. nel luglio 2012 Draghi pronuncia quelle tre parole magiche “Whatever it takes” e lo spread (che era tornato oltre quota 500 punti) finalmente calò in maniera definitiva.

Lo stesso Tremonti ha più volte dichiarato, in questi anni, che la lettera di Draghi e Trichet fu un diktat. L’ultima volta nella trasmissione Rai “mezz’ora in più” del 27 ottobre 2019, ecco l’estratto

« Io ho considerato e considero la lettera non corretta dal punto di vista tecnico, un grande paese non può entrare in crisi tanto che gli chiedi di cambiare la costituzione, di anticipare di un anno il pareggio di bilancio, non può entrare in crisi in pochi giorni.

Non l’ho trovata corretta dal punto di vista etico perché è stato il principio della “chiamata dello straniero”, il principio della perdita della sovranità italiana, della spoliazione… ogni riferimento al governo Monti è puramente casuale. In una intervista oggi il presidente Draghi dice “i governatori non possono dare consigli ai governi”, quello non era un consiglio quello era un diktat.

E la cosa curiosa è che c’era scritto “strictly confidential”, cioè i governatori delle banche scrivono a un governo ancora sovrano che deve cambiare la costituzione, anticipare il pareggio di bilancio dice, però te lo scrivo in “termini confidenziali”. »

Si era detto che lo spread dipendeva dalla “credibilità del premier” ma ovviamente queste “vere bufale” non verranno mai smontate dal mainstream.

In definitiva, pensare che Monti sia stato messo lì per rimediare ai danni fatti da Berlusconi anziché considerarlo come il commissariamento della BCE, o è da ignoranti o è da complice di quello che fu un vero e proprio colpo di Stato.

Con il senno di poi, è facile rendersi conto che – anche dopo Monti – i governi hanno continuato ad attuare quell’agenda della BCE scritta nel 2011. Chi è dunque il vero legislatore all’interno della gabbia europea?

OPERAZIONE RIUSCITA MA IL PAZIENTE È MORTO

Sempre in quel periodo, anche la Grecia fu sottoposta alle “cure” della Troika (BCE, FMI e commissione europea) e Cottarelli era finito nel vortice della polemica per la vicenda dei “moltiplicatori sbagliati”.

FONTE: il profilo Twitter di Cottarelli

Si è provato a giustificare dicendo che lui era consapevole del fatto che i moltiplicatori erano troppo bassi, con la conferma di Oliver Blanchard (capo del FMI dal 2008 al 2015).

Questo prova anche la malafede del Fondo Monetario Internazionale, giacché ci siamo ecco i risultati del “salvataggio”: ulteriori contrazioni del pil e raddoppio della disoccupazione (però scese l’inflazione…….)

FONTE: Istat Rapporto annuale 2013 (Capitolo 1) -pag 5

Cosa credevano che la mano invisibile del mercato avrebbe compensato i loro “errori”? Ora da Bruxelles arrivano le lacrime di coccodrillo per “l’avventata austerità in Grecia” (dichiarazione di Juncker).

CONCLUSIONI

Chiusa parentesi sulla Grecia, dovrebbe essere chiaro anche ai muri che se c’è una banca centrale che fa il suo lavoro di banca centrale, cioè che garantisce il debito pubblico del suo Stato, lo spread non è un problema.

Del resto lo spread toccò il suo massimo storico proprio nell’ottobre 1992 con 768 punti base, ma nessuno urlava “fate presto” o al rischio default, chissà perché…