Governo Draghi: l’incubo diventa realtà

Se pensate che il 2020 sia stato uno degli anni peggiori di sempre, beh il 2021 potrebbe farvi cambiare rapidamente idea.

Il nostro Paese è stato nuovamente commissariato dall’alta finanza, a quasi 10 anni di distanza dal golpe di Mario Monti. Questa volta scendere in campo è direttamente Mario Draghi, uno dei principali artefici del colpo di stato del 2011.

Non è mai stato in discussione il “se Mario Draghi sarà presidente” (o del consiglio o della repubblica), ma solo il quando e quel giorno è arrivato.

Con la nascita del Governo Draghi, il 13 febbraio 2021, dobbiamo segnarci un’altra data nella cronologia della dittatura finanziaria. Ma prima facciamo un riepilogo degli ultimi due anni.

LA BEATIFICAZIONE DI DRAGHI

Cotrariamente a Monti, che prima dell’insediamento a Palazzo Chigi era conosciuto solo fra gli addetti ai lavori, su Draghi sappiamo già tutto. Le sue “gesta” le ho già raccontate in questo articolo di un anno fa.

Tuttavia media mainstream lo hanno sempre dipinto all’opinione pubblica come il salvatore dell’euro e, in scadenza del mandato alla BCE, cominciò un ulteriore processo di beatificazione.

L’idea concreta di avere Draghi nuovamente nelle istituzioni, compare nell’aprile 2019 quando si parlava di una sua possibile nomina come senatore a vita.

Sotto un video di Francesco Amodeo, pubblicato da Byoblu l’11 aprile 2019, sui fatti di quei giorni.

https://youtu.be/OPiyyn4COWY

Un altro esempio lo troviamo nel novembre 2019, quando Salvini alla domanda se voterebbe Draghi come presidente della repubblica rispose “Why not?

I tifosi leghisti provarono a giustificarlo in ogni modo, il commento invecchiato peggio è il seguente.

FONTE: Twitter

Per quanto riguarde le ipotesi nel ruolo di presidente del consiglio, segnalo una dichiarazione di Giancarlo Giorgetti di fine ottobre 2019, che lo reputava il più plausibile successore di Conte (questo prima del covid).

Mentre a fine marzo 2020, dunque a pandemia già scoppiata, si invocava Draghi presidente del consiglio in questo articolo del Sole 24 Ore intitolato “ormai solo draghi ci può salvare“.

E tutto questo con la “benedizione” delle oppofinzioni.

LA NASCITA DEL GOVERNO DRAGHI

Arriviamo al 2021. Fallito il mandato esplorativo di Roberto Fico, il presidente Mattarella convoca l’ex governatore BCE, era il 3 febbraio.

Nel giro di una decina di giorni, Draghi trova una maggioranza bulgara, sostenuta da quei partiti che fino a due minuti prima, a parole, si odiavano. Ma evidentemente l’amore (per le poltrone) vince su tutto.

Vediamo la lista dei ministri del “governo dei migliori”, o sedicenti tali.

FONTE: Governo – Il giuramento del Governo Draghi al Quirinale (13 febbraio 2021)

Del Conte Bis sono stati confermati Di Maio (esteri), Lamorghese (interno) e Speranza (salute), dunque negli stessi ruoli del governo precedente.

Per la serie “deja vù”, ritornano Gelmini (affari regionali) e Carfagna (sud e coesione territoriale) e Brunetta (pubblica amministrazione) già ministri nel governo Berlusconi IV, solo Brunetta nel medesimo ruolo.

Ventolati come possibili candidati premier, troviamo la presidente uscente della corte costituzionale, Marta Cartabia alla giustizia, e l’ex AD di Vodafone Vittorio Colao all’innovazione tecnologia. Quest’ultimo si è fatto conoscere per l’ultraliberista piano Colao del giugno 2020.

A sorpresa, hanno trovato posto Garavaglia (turismo) e Orlando (lavoro), gli unici parlamentari che denunciarono apertamente il ricatto della BCE, rispettivamente nel 2012 e nel 2016: “o fate quello che vi diciamo oppure non vi compriamo più i titoli di stato e voi andate in fallimento“.

Fra gli “amici stretti” di Draghi troviamo naturalmente Giorgetti (sviluppo economico) e Daniele Franco (economia), quest’ultimo è stato direttore generale della Banca d’Italia fino allo scorso 12 febbraio.

UN GOVERNO DICHIARATAMENTE EUROPEISTA

Vediamo ora alcuni passaggi del primo discorso di Draghi al Senato, fatto il 17 febbraio 2021.

Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori.

Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione. Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa. Anzi, nell’appartenenza convinta al destino dell’Europa siamo ancora più italiani, ancora più vicini ai nostri territori di origine o residenza.

Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell’Unione europea. Senza l’Italia non c’è l’Europa. Ma, fuori dall’Europa c’è meno Italia. Non c’è sovranità nella solitudine. C’è solo l’inganno di ciò che siamo, nell’oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere.

MIN 10:25 – 12:18

Siamo europeisti, siamo imperialisti, la scelta dell’euro non è in discussione. Anche fosse vero (e non lo è) che l’euro sia per davvero irreversibile, la sua adozione rimane una mera decisione politica e, in quanto tale, 100% revocabile.

Inoltre il nuovo premier incoraggia le cessioni di sovranità per poi rifilarci la solita retorica dell’isolamento, anche se la realtà dei fatti mostra come il Regno Unito, dopo la Brexit, se la stia cavando molto meglio di noi nella gestione dell’emergenza.

Parlando invece del great reset, anche Draghi si unisce al coro del “scordatevi la normalità”.

Quando usciremo, e usciremo, dalla pandemia, che mondo troveremo? Alcuni pensano che la tragedia nella quale abbiamo vissuto per più di 12 mesi sia stata simile ad una lunga interruzione di corrente. Prima o poi la luce ritorna, e tutto ricomincia come prima. La scienza, ma semplicemente il buon senso, suggeriscono che potrebbe non essere così.

MIN 24:31 – 24:57

I VOTI DELLA FIDUCIA

Arriviamo quindi ai voti sulla fiducia al governo che, dicevamo prima, ha trovato un’ampia maggioranza sia al Senato che alla Camera, ma senza battere il record precedente del governo Monti.

17 febbraio 2021 – il Senato approva con 262 favorevoli, 40 contrari e 2 astenuti (FONTE).

Sotto un grafico interattivo di openpolis che mostra il rapporto fra senatori favorevoli e il totale dei seggi al Senato, dal governo Ciampi ad oggi.

18 febbraio 2021 - la Camera approva con 535 favorevoli, 56 contrari e 5 astenuti (FONTE).

Anche qui sotto un altro grafico di openpolis, stesso calcolo di prima ma usando i deputati.

Solo Fratelli d'Italia ha votato compattamente contro, ma la loro opposizione si preannuncia solo simbolica. Nel movimento 5 stelle ci sono stati una trentina di "ribelli" fra Camera e Senato.

Se pensavate che con i "giallo-fucsia" si fosse toccato il fondo, adesso ci troviamo un maxi-inciucio fra PD, Forza Italia, Lega, M5S, Italia Viva e LEU.

LA PATETICA FINE DEI PROFESSORI "NO EURO"

Fra i voti a favore ci sono anche quelli di Borghi e Bagnai, che se già prima di Draghi rappresentavano solo sé stessi, oggi nemmeno più quello.

E in effetti con la loro enorme incoerenza riescono nell'impresa - poco lodevole - di farsi predere per i fondelli persino da fanpage, in questo video del 4 febbraio.

La sciocchezza di "controllare l'operato del governo dall'interno" si è dimostrata, alla prova dei fatti, appunto una sciocchezza.

Non sono riusciti a marcare il "burattino Conte", ora vorrebbero riuscirci con il "ronaldo della finanza"?

UN DRAGHETTO UN PO' IMBRANATO

Tornando a parlare del "sommo Mario", nell'arco di pochi giorni, ha collezionato una discreta serie di gaffe, la prima già nel giorno del giuramento (13 febbraio).

Con il mancato saluto alla bandiera italiana si parte davvero maluccio!

Sempre nel discorso al Senato del 17 febbraio, Draghi si lascia scappare un piccolo lapsus freudiano.

E noi oggi, politici e tecnici che formano questo nuovo esecutivo siamo tutti semplicemente cittadini italiani, onorati di servire il vostr-proprio Paese, tutti ugualmente consapevoli del compito che ci è stato affidato.

MIN: 7:02 - 7:19

Anche se si accorge subito dell'errore, è evidente come faccia davvero fatica a nascondere che il suo compito è quello di tutelare interessi di altre nazioni.

Inoltre il premier, quando cita i dati sul numero di ricoverati in terapia intensiva, spara un "due milioni" per poi essere corretto da Giorgetti.

Infatti il dato corretto era 2.074 ricoverati. Eppure non sembra così difficile capire il bollettino giornaliero del ministero della salute.

I PASDARAN DI DRAGHI

In risposta al discorso di Draghi, ecco alcuni imbarazzanti commenti di un paio di senatori. Il primo di Davide Faraone (PD) che diceva:

Ci chiedono provocatoriamente perché non chiediamo più il MES: non lo chiediamo, Presidente, perché il nostro MES è lei e questo Governo.

E in effetti è un paragone che calza a pennello, visto che in entrambi i casi si tratta di un commissariamento.

L'altro discorso è quello di Anna Maria Bernini (Forza Italia) che "predicava":

C'è una frase che ci piace molto e che ci ripetiamo, anche perché è parte di una cospicua attività normativa del nostro Gruppo parlamentare: chi priva i giovani del futuro compie la peggiore delle diseguaglianze. La riconosce? È sua e noi la condividiamo.

Lei deve essere il sacerdote del Next generation EU, che è il booster della crescita e del futuro buono. Esistono un debito cattivo e un debito buono, ed esistono un futuro cattivo ed uno buono. Noi vogliamo il futuro buono di Next generation EU, e saremo i custodi del culto. Lei sarà il sacerdote e noi saremo i custodi del culto.

Non credo ci sia bisogno di ulteriori commenti, se non quello di ribadire che l'unione europea è come una religione, una religione pagana naturalmente.

L'ASSALTO AL QUIRINALE

FONTE: Governo - Il giuramento del Governo Draghi al Quirinale (13 febbraio 2021)

Nonostante il suo attuale incarico, Draghi è tutt'altro che "bruciato" per il ruolo di capo dello Stato. Ricordiamo che il mandato di Mattarella scade nel febbraio 2022.

Un eventuale Draghi al Quirinale starebbe lì solo per vigilare nell'attuazione del programma di liquidazione del Paese, il cui "pilota automatico" verrà impostato durante il suo mandato da presidente del consiglio.

In tal modo, legherà mani e piedi di chiunque - alle prossime elezioni nazionali - occuperà gli scranni del parlamento. Uno scenario davvero inquietante.

VIVA IL SOMMO DRAGHI!

L'unica cosa che ci rimane da fare è drammatizzare un po'. Il cinegiornale leuropeista di Matteo Brandi, una parodia dell'Istituto Luce, è diventata una serie di successo. L'ultima puntata è sul "salvatore" Draghi.

Se su YouTube ha capitalizzato oltre 24.000 visite, lo stesso video caricato anche su facebook ha superato il mezzo milione di visualizzazioni, anche la trasmissione Omnibus di La7 lo ha mandato in onda il 16 febbraio.

E in effetti che che cosa sono oggi TV, radio e giornali se non un infinito cinegiornale a servizio della propaganda eurista, globalista e neoliberista che ha trovato nella figura di Draghi il nuovo Gesù Cristo?

Buon 2021 a tutti, anche se invertendo le cifre si ottiene 2012...