Negli ultimi anni è diventato virale il termine sovranismo, ma esattamente di cosa si tratta?
Partiamo dalla Costituzione, il primo articolo recita così:
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. »
Che cos’è la sovranità? Uno Stato esiste se ha tre elementi fondanti: un popolo, un territorio e il potere d’imperio di quel popolo sul suo territorio, è semplicemente questa la sovranità.
Un popolo sovrano è semplicemente che fa le sue scelte, compie il suo destino attraverso i sistemi democratici di cui si è dotato tramite la Costituzione.
Leggiamo un passaggio dall’assemblea Costituente del 13 marzo 1947, di Aldo Moro:
Io richiamo l’attenzione degli onorevoli colleghi sul secondo comma dell’articolo 1, «La sovranità emana dal popolo ed è esercitata nelle forme e nei limiti della Costituzione e delle leggi». (…) A me pare, però, che la formula, sia pure indicata in questo modo — e le formule sappiamo che possono cambiare — anche così contrassegnata, serve bene a individuare l’appartenenza della sovranità in senso lato, cioè l’esercizio dei poteri politici, dei poteri di direzione della cosa pubblica in un regime democratico a tutti i cittadini, che sono, in quanto popolo, in condizioni fondamentali di eguaglianza nell’esercizio di questi poteri ed hanno la possibilità di determinare, mediante il loro intervento, la gestione della cosa pubblica nel senso più conforme all’interesse collettivo.
Ripetiamo, un popolo sovrano è semplicemente un popolo che è padrone a casa propria e del proprio destino.
Viceversa, un popolo che non è sovrano – nei fatti – non vive in democrazia, è un popolo che subisce decisioni politiche imposte da terzi.
PERCHÉ È NATO IL SOVRANISMO?
In questo momento storico è evidente che le istanze popolari contino meno di zero, perché le decisioni importanti vengono prese a Bruxelles, a Francoforte, a Washington.
Infatti tutti i governi che si sono succeduti dal 94 ad oggi si sono palesemente pronati ai voleri dei mercati, dell’alta finanza, delle organizzazioni sovrannazionali ecc…
Il sovranismo vuole dare una soluzione di rottura a questi problemi e rimettere la democrazia al di sopra dell’economia e della finanza, affinché il popolo e solo il popolo decida a casa propria.
Dunque in una condizione di normalità il sovranismo non dovrebbe esistere, perché si tratta di una lotta per riconquistare quei diritti che non andrebbero mai messi in discussione, ma che oggi sono stati (di fatto) disattivati.
IL CONFLITTO FRA COSTITUZIONE E TRATTATI EUROPEI
Come è stata possibile la disattivazione dei diritti costituzionali in Italia? La principale causa l’adesione all’Unione Europea e all’Euro.
Infatti, con il processo di integrazione europeo gli Stati membri hanno ceduto, nel corso degli anni, parti di sovranità nazionali in nome di un inesistente “sogno europeo”.
La più clamorosa di tutte è, appunto, la cessione della sovranità monetaria, e la conseguente accettazione del modello economico neoliberista.
Il risultato di queste “decisioni” è il disastro economico e sociale che stiamo vivendo nel nostro Paese, oltre che la perdita di diritti fondamentali.
Ci sarebbe tanto da dire sull’argomento in questione, ma in estrema sintesi le principali argomentazioni sono:
– L’illeggitimità di tali cessioni di sovranità, specie ai sensi degli articoli 1 e 11 della Carta
– Modello economico dei trattati agli antipodi rispetto a quello costituzionale.
IL SOVRANISMO IN ANTITESI ALLA GLOBALIZZAZIONE
Come anticipato, l’ideologia su cui si basano euro e unione europea è quella neoliberista: gli Stati non devono interferire nel mercato, dunque con la libera circolazione di persone, merci e capitali.
È lo stesso principio che guida la globalizzazione, spacciata come un fenomeno naturale, anziché il risultato degli accordi sul commercio internazionali (scritti dall’uomo?).
Il mondo di oggi è pieno di problemi, per esempio quello dell’inquinamento, i media e i politici però ci raccontano che “sfide globali richiedono soluzioni globali”
Ma c’è un piccolissimo problema: a livello globale si muovono tutte quelle organizzazioni che, per definizione, non sono democratiche, dove contano solo i rapporti di forza (economica o militare che siano).
Dunque quando si parla di “soluzioni globali”, significa che le decisioni vengono prese il più lontano possibile dai popoli e democrazie, il tutto nella speranza che “despoti illuminati” abbiano a cuore gli interessi del 99% della popolazione.
Il sovranismo dunque ripudia l’ideologia liberista, la soluzione offerta per i mali del pianeta è cambiare il modello economico.
Troppo comodo dire genericamente “salviamo il pianeta”, lo fai puntando il dito sul sistema che ha causato l’attuale disastro ambientale.
TORNARE AL MEDIOEVO?
È opinione diffusa che dare forza al popolo, significa tornare al medioevo.
Ci abbiamo messo secoli per liberarci dalle monarchie assolute, dalle dittature militari, per arrivare alle moderne costituzioni che garantiscono libertà individuali e diritti sociali.
E ora che libertà individuali e diritti sociali sono stati – di fatto – disattivati ci dicono che opporsi a questa idea di “futuro” significa tornare al medioevo.
In realtà sono liberisti, europeisti e globalisti che ci stanno portando indietro al medioevo.
Dove una persona – quando smette di essere “produttiva” – prende e si ammazza, dove il suffragio universale è “sopravvalutato” e le grandi decisioni vengono prese senza alcun sostegno popolare, in quanto la plebaglia è “ignorante” e “fascista”.
In compenso siete liberissimi di sposarvi con un palo della luce…
LA SOVRANITÀ È UN CONCETTO “FASCISTA”?
Come anticipato prima, la sovranità è il principio su cui si fonda la nostra Costituzione, approvata da una maggioranza di democristiani, comunisti e socialisti.
Prendo un altro passaggio dall’assemblea costituente, datato 11 marzo 1947
« Lo sforzo che vorrei fare all’inizio, in questo dibattito che giustamente fu definito preliminare, è quello di individuare quali sono i beni sostanziali che la Costituzione deve assicurare al popolo italiano, beni dei quali non si può prescindere, se si vuole raggiungere quell’obiettivo fondamentale che ho cercato di fissare e che devono essere o instaurati, o restaurati.
Credo che questi beni siano tre:
il primo è la libertà e il rispetto della sovranità popolare;
il secondo è l’unità politica e morale della Nazione;
il terzo è il progresso sociale, legato all’avvento di una nuova classe dirigente.
Se noi riusciremo a fare una Costituzione la quale garantisca alla Nazione questi tre beni, allora non avremo fatto, com’è stato detto, una Costituzione interlocutoria, ma una Costituzione che rimarrà effettivamente come il libro da porsi accanto all’arca del patto, una Costituzione che illuminerà e guiderà il popolo italiano per un lungo periodo della sua storia.
Le esigenze che ho indicato non sono infatti qualcosa di transitorio, ma sono esigenze permanenti e concrete, corrispondenti alla situazione storica ben determinata che sta davanti a noi. »
Questo discorso lo ha pronunciato Togliatti, che oggi verrebbe tacciato di “fascismo”, e ancora nello stesso discorso
« La Repubblica non è soltanto il regime che ha cacciato i Savoia; la Repubblica è il regime nel quale il popolo è veramente sovrano e la sovranità popolare si manifesta in tutta la vita dello Stato. »
Non esiste nulla che sia più di “sinistra” del concetto di sovranità al popolo.
Solo un colossale ignorante può sostenere che dare forza al popolo, potere al popolo significhi tornare al fascismo.
L’OPPOSIZIONE AL PROGETTO EUROPEO
Storicamente è il PCI ad aver fatto opposizione all’avanzata del progetto europeo, per esempio con i NO al trattato di Roma del 57 e al sistema monetario europeo di fine 78.
Al contrario, il MSI di Almirante (visto come il demonio) ha sempre detto di si alla CEE e allo SME.
Assimilare “alla destra” l’opposizione all’Unione europea è il frutto soltanto il frutto dell’ignoranza.
Nel 92 il processo di trasformazione del PCI in forza liberista ed europeista era ormai terminato, cambiò anche il nome in Partito Democratico della Sinistra.
La ratifica del trattato di Maastricht vide l’opposizione di soli due partiti: il MSI e Rifondazione comunista, che secondo le convenzionali etichette sarebbero estrema destra ed estrema sinistra.
Le loro motivazioni sono di grande attualità, tuttavia sia il Movimento sociale italiano che RC ragionavamo in una logica “altroeuropeista”.
OLTRE LA DESTRA E LA SINISTRA
Nel 2020 parlare ancora di destra e sinistra è come dividersi in guelfi e ghibellini, il sovranismo vuole superare questa inutile divisione funzionale solo al “dividi et impera”.
Una destra liberista, europeista e globalista è del tutto speculare ad una sinistra liberista, europeista e globalista, le divisioni sono su temi “secondari”.
Lo abbiamo visto soprattutto dal 1994 in poi, dove governi di centrodestra e di centrosinistra hanno portato avanti lo stesso programma: sottomissione a Bruxelles e distruzione dell’economia reale.
Hanno poi spassionatamente sostenuto il governo Monti che ha dato il colpo di grazia al Paese e, dopo altri tre governi tecnici, nelle elezioni del 2018 vanno al governo le opposizioni.
Cosa hanno fatto Lega e M5S? Hanno portato avanti le politiche di macelleria sociale di Bruxelles, ma con un altro marketing, perché i contenuti erano in totale continuità con i governi precedenti.
Un esempio su tutti: il tanto chiacchierato deficit al 2,04% (già largamente insufficiente) in realtà fu del 1,6%…
E Conte che ha sempre apertamente detto che si stava andando verso la riforma dell’UEM (fra cui quella del MES), oggi viene chiamato traditore dai leghisti.
Nessuno è mai colpevole, però il progetto europeo va sempre avanti.
RICAPITOLANDO
Preso atto che la radice dei nostri mali è il modello economico in cui ci siamo ritrovati (e che ci è stato cambiato sotto il naso), che il “dividi et impera” va superato, il sovranismo risponde a questo problema: è la lotta affinché la sovranità torni nelle mani del popolo.
A quale fine?
1) sistemare anni di eurodisastri, piena attuazione del modello economico costituzionale che mette al bando l’ideologia liberista
2) processare, codice penale alla mano, tutti coloro che ci hanno portato in questa gabbia.
3) Ripristino delle libertà costituzionalmente garantite, in contrapposizioni a nascenti dittature orwelliane (vedi per esempio l’attacco alla libertà di espressione)
ROVESCIARE IL TAVOLO
Le posizioni “battipugniste” e “altroeuropeiste” non portano da nessuna parte, l’unico vero sovranismo è il recesso totale dai trattati senza sé e senza ma, e non si può prescindere dal ripudio dell’ideologia liberista.
Altrimenti i punti prima elencati non sono in alcun modo realizzabili, tutto il resto è fuffa per astrateghi con il sederino parato da una ben remunerata cadrega.
Ci attendono tempi duri ma non esistono scorciatoie per far tornare l’Italia il grande Paese che era prima di legarsi mani e piedi alla gabbia unionista.
Siamo dalla parte giusta della storia, forza e coraggio!